venerdì 19 febbraio 2010

Bloody Cirkus


ph Angela Potenza
Uno dei più importanti gruppi in Italia che propone Body Art estrema. Dj set, Vj set e Body performance, perfettamente armonizzate in una miscela metropolitana underground danno vita ad un live unico in italia con tanto di sospensioni e ganci, creando performance oniriche oltre il fachirismo. Bloody CirKus, fondato da Nicola Cinalli, docente di antropologia culturale presso la facoltà di Roma3, ricercatore presso l'Università cattolica di Lima e la U.B. Di Barcellona, nasce ufficialmente il 24 giugno 2006 ed adotta nel luglio 2006, come principale collaboratore, Ezio Gaudio, giocoliere di strada, mangia-sputafuoco nonché “dottore del sorriso” presso presidi ospedalieri in terra sicula. Bloody Circus nasce per lottare, ma lottare diversamente da tutte le altre forme di lotta: nasce per mostrare la vita reale attraverso uno spettacolo teatrale, interpretato da finti attori, che di cinema e teatro non sanno niente, ma che sono formati unicamente dalle esperienze di vita, segnati dalla sofferenza quotidiana, marchiati dal dolore del mancato amore, uccisi dal non rispetto. Attraverso lo spettacolo e la performance, Bloody Cirkus si ripropone di rappresentare scene di vita quotidiana, dove la sofferenza è causata del sopruso, dall’odio e dal non rispetto, dove emergono quei sentimenti che lacerano ogni uomo nell’animo, e quegli stessi sentimenti vengono marcati ed evidenziati dal sangue delle ferite che i personaggi, di volta in volta, si procurano sul proprio corpo. E’ così che il corpo stesso diventa il simbolo del non se, quel corpo che tanto nutriamo e addobbiamo viene esposto alla mercé di tutti, e diventa un pezzo di carta scritto con il sangue per tutti, un pezzo di carne pronto a donarsi a chi è di fronte. Il corpo nella sua individualità è causa di molti mali. Noi invece lo rendiamo sacrificale e lo doniamo come amore ed unione, diventa insieme messaggio e dono. Più della stessa vita non si può donare e noi, di volta in volta, doniamo questo a chi ci osserva, a chi ci ascolta e a chi si nutre dei nostri spettacoli. Bloody Circus vuole solo rappresentare che l’odio si cura con l’amore e con l’unione di tutti. Solo donare se stessi può dare un aiuto, anche piccolo, all’altro! Colui che osserva può vedere corpi modificati e sospesi, dove l’acciaio che si conficca nella carne non è nient’altro che la rappresentazione degli strumenti e delle macchine a cui ogni giorno siamo legati, dai quali non riusciamo a separarci e per i quali moriamo: quei ganci, quei bisturi che sapientemente incidono la loro carne sono le parole ed i gesti a cui ogni giorno veniamo sottoposti, sul posto di lavoro, per strada…nella vita!
Bloody Cirkus collabora col gruppo Tatanka nell’organizzazione di serate interattive in cui organizzatori, artisti e partecipanti convivono in una unica esperienza comunicativa e con Fmc monkey club, gruppo di organizzazione eventi sia musicali che culturale all’interno di varie realtà sociali. Organizzatore di serate di musica elettronica e reggae presso centri sociali quali: Villaggio Globale, Collatino Underground, SanPapie, Strike in collaborazione con gruppi come Music Evolution, Tatanka, Bugdate, Videosolid. Ha preso parte, ad eventi come Decadence (Bologna), Corrente 93 in collaborazione con Scrawl Club e Dr. Sketchy's anti-art school, Suspencion Workshop in Zurich (Zurigo), Unconventional tattoo circus4 (Torino), Team Suspencion 2008 (Madrid) con i Sangre Fria e Lucas Zpiras, Zurich city bombing (Zurigo), Dispatch (Roma), Convention Tattoo Roma 2009, eventi organizzati da Extreme Gender Art. Ha preso parte al film ECC3SSI docu-film sulle sottoculture legate alla sessualità e il corpo, con la regia di Francesco Maria Dominedò.
E’ stato supportato da gruppi del calibro di Gitane Demone, The Horrorist, Detune X, Hate Corporation, Narkotek, Floxytek , Riotek , ed altri.

domenica 14 febbraio 2010

POST PORNO

Sezione a cura del colletivo Idea Destroyingmuros

domenica 7 febbraio 2010

JULIUS KAISER

Julius Kaiser - performance artist, drag king performer, videomaker, art director

Si occupa di Performance Art dal 2007 quando incontra l'artista KYRAHM con la quale avvia una proficua collaborazione che dà vita a performance sperimentali (Installazioni Umane). Insieme partecipano a mostre d’arte contemporanea e a festival internazionali.


Human Installation # 1 Obsolescenza del genere
di Kyrahm + Julius Kaiser ph D. De Dominicis
Il corpo del reato @ Horus Okkupato 2007
“OBSOLESCENZA DEL GENERE - Installazione umana #1" vince il prestigioso PREMIO ARTE LAGUNA 2009 sezione performance, dopo essere stata presentata a Berlino e scelta negli USA tra le trenta più belle performance a livello internazionale alla decima edizione IDKE, il festival “Gender Exploration” più autorevole al Mondo.

La performance "Il Fiore del Mare", una rielaborazione della performance “Il gioielliere” è stata presentata nel 2009 all'evento collaterale della BIENNALE di Venezia "Eco-Sexual Blue Wedding to the Sea" di Annie Sprinkle e Beth Stephens, a cura di Jota Castro presso Le Tese di San Cristofaro (Arsenale Novissimo)

La performance “Accudirsi” viene ospitata dalla mostra “Il Filo D’Arianna” a cura di Marco Testa presso la Torre Prendiparte nell’ambito di Arte Fiera Off (Bologna 2009), presso la Torre della Rocca di Albornoz (Narni), e nel 2010 presso la Galleria TRAleVolte per la mostra Sectio Aurea di Marco Fioramanti .

Julius Kaiser sta realizzando il documentario "KYRAHM PIANGE SANGUE" sul progetto "Framment-Azioni e il feticcio d'arte", la straordinaria ricerca dell'artista Kyrahm che realizza opere scultoree e pittoriche utilizzando cimeli provenienti dalle azioni di importanti artisti della performance art.

La sua ricerca artistica ha origine nell’ambito della sperimentazione e della perfomance che indaga i ruoli sociali di genere e le relazioni di potere esistenti tra essi e riproponendoli in chiave ironica attraverso il linguaggio di intrattenimento Drag King, della cui diffusione in Italia è il più autorevole esponente. Il suo lavoro grazie al contributo creativo di Kyrahm ha determinato una nuova prospettiva artistica ai contenuti di tale indagine, ottenendo riconoscimenti importanti a livello internazionale.

Nel 2006 Kyrahm e Julius Kaiser creano Extreme Gender Art, progetto che promuove le arti performative innovative con particolare attenzione alle arti censurate. In quest’ambito avviano la collaborazione con lo scultuore Domenico Pesce, artista della quadriennale del Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1976, tra i primi ad aver proposto negli anni ’60 le prime performance in ambito accademico in Italia, collaborano con la troupe di body art estrema “Bloody Cirkus” e con Lazlo Pearlman, artista americano FtM, promuovendo il tour "Il corpo queer" che tocca Roma, Bologna e Milano con performance e con il convegno “Il corpo Queer esplicito nelle performance”. Realizzano il festival di Body Performance Art "MutAzioni Profane" presso il teatro dell'Orologio (2009) . Nel 2010 realizzano gli eventi "Female Extreme Body Art, 10 artiste della body art estrema" e "Corpo Nudo e L'Io"

Protagonista con Kyrahm del film documentario "Mio Sovversivo Amore" di Valentina Pedicini selezionato all'ECU Int. Indipendent Film Festival di Parigi (2010), all' Int.l Student film festival di Tel Aviv e al festival Bozner Film Tage di Bolzano.a".Co-protagonista del cortometraggio “Un gioco da ragazzi” e del documentario “Donne, born to be Kings” di Francesca Fini.  

Organizzatore di KINGs Village 2008, il primo festival internazionale drag king in Italia, Julius Kaiser è impegnato in prima linea per la diffusione della cultura drag king in questo paese. Tiene workshop e seminari, spesso ospite di incontri a tema. Ha facilitato la presenza di Diane Torr in Italia nel Luglio 2008 coordinando e assistendo i due workshop di Roma e Milano. Nel 2006, a Roma, ha partecipato all’organizzazione del convegno Female Masculinity con Judith Halberstam, e alla costituzione del primo progetto Drag King in Italia "Butterfly Kings" e poi di "Kings of Rome".

Julius Kaiser @ Rai 3 Cominciamo Bene
11/08/2008
Di Julius Kaiser hanno parlato importanti media tra cui il TG3 della RAI e il telegionale regionale di Odeon TV, testate nazionali quali l’Unità, Panorama, Repubblica, Liberazione, Donna Moderna, Affari Italiani, Dnews oltre ai principali media della comunità gay e lesbica italiana, statunitense e norvegese. Donna di Repubblica gli ha dedicato un servizio-reportage nel numero del 7 Novembre 2009.  E' stato ospite di Rai3 alla trasmissione “Cominciamo Bene Estate” condotta da Michele Mirabella e Arianna Ciampoli. E’ stato ospite di Paola Maugeri per La25 Ora in onda su La7. Ha frequentato il salotto di “Comizi d’Amore” su SKY Discovery Channel. Ha partecipato alla trasmissione del MTV Day e a Transeurope in onda su All Music.




KYRAHM

Human Installation #2 "Ciclo della Vita"
di KYRAHM ph F. Terrezza

Artista concettuale, body artist, performer della scena underground italiana, mostre d'arte e festival internazionali. "Elaboro performance dal forte impatto emotivo dove tutto ciò che avviene è reale”. Tra le opere “Human Installation 0: Chrysalis”: rinchiusa in un bozzolo per 30ore in una piazza di Roma,con collegamento web 24 ore su 24, ho inaugurato il Festival di performance Mut-azioni Profane, da me scritto e curato con Julius Kaiser e Sylvia Di Ianni. Chrysalis è stata selezionata anche per la Biennale di Ferrara 2010. L'incontro con Ron Athey è stato fondamentale per la realizzazione di “Human Installation III: Sacrifice” tra body art estrema e iconografia cristiana, dove avviene una vera crocifissione e piango sangue togliendo aghi dall’arcata sopraccigliare. L'opera è stata ispirata da "il Vangelo secondo Gesu'" di José Saramago. Ho collaborato alla stesura di tesi di laurea e seminari sulla body art. Con Julius Kaiser ho creato Extreme Gender Art progetto che promuove le arti performative, realizzando eventi presso gallerie, musei e underground. Abbiamo creato "Human Installation I: Obsolescenza del genere" performance selezionata tra le 30+belle del mondo negli USA, presentata al Teatro della Cultura a Berlino e vincitrice con altre 3su oltre 300 da tutto il mondo il concorso performance del Premio Arte Laguna 2009. Ho istituito il movimento artistico italiano Human Installations. La performance "il gioiellere" è stata presentata con successo all'evento collaterale della Biennale di Venezia 2009 Blue Wedding. Co-protagonista di “Mio sovversivo amore” di Valentina Pedicini, film sulla vita artistica e privata, selezionato in numerosi festival internazionali. Le mie performance sono anche nella versione di prodotti di videoarte in collaborazione con Alessandro De Palo, documentarista anche di Arnaldo Pomodoro. "Trittico - Human Installations II III I" racchiude in un unico lavoro performativo la mia ricerca ed è l'opera vincitrice 2010 del voto on line del Celeste Prize International (New York) categoria live media e performance. La collezione e opera “EX CORPORE” è stata realizzata con gli oggetti originali provenienti dalle performance di artisti internazionali come Ron Athey, Cuco Suarez, Franko B, Annie Sprinkle, STELARC .Il lavoro è documentato nel film"Kyrahm Cries Blood" sul mio lavoro e le collaborazioni con body artist in tutto il mondo. Curatrice sezione performance art del Museo Magma. Di Kyrahm hanno parlato numerosi media, stampa e tv.
Human Installation #3 "Sacrifice"
di KYRAHM ph Ferpecto


PERFORMANCE: INGEMISCO
Con l'azione di body art estrema "Ingemisco" di Kyrahm, per la prima volta in Italia la musica lirica approda nei club underground. 

Nella performance “Ingemisco”, l'artista è una bionda Venere ornata da candide rose conficcate nella sua carne da una serie di aghi per sanguinare. Un tenore l'attende alla fine della strada, sul palco: è il noto cantante lirico Sergio Panajia che dà voce al suo dolore. ”Ho scelto di ricorrere alla musica lirica stavolta perché sento la necessità di un'estensione musicale che possa indurre immagini dai rimandi catartici, divini".

La performance è un riferimento a Gina Pane, l'artista che negli anni 70 dipinse rose bianche con il suo sangue.

Nel 2009 Kyrahm elaborò la performance "Flora" presso la Galleria Trastart dove per la prima volta usò aghi e rose per ornare il suo corpo. In quell'occasione Sylvia Di Ianni le passava delle rose dai suoi capelli che avevano al posto dei gambi aghi che inseriva nelle sue braccia trasformando il suo corpo nella Primavera.

Il messaggio è intimamente legato al dolore tipicamente femminile della ricerca ossessiva di un ideale di bellezza estetica quotidianamente imposto dalla nostra società.


Il maestro compositore Alessio Contorni eseguirà l’arrangiamento dal vivo e in esclusiva per la performance, proporrà una inedita rielaborazione tratta dal Requiem di Verdi, creando una nuova commistione tra musica elettronica e lirica.







Human Installation 0 "Crisalide" (Chrysalis) and The Cycle of Life - Performance art by Kyrahm from KYRAHM on Vimeo.


KYRAHM cries Blood (Kyrahm piange sangue) trailer from KYRAHM on Vimeo.

Lucía Egaña Rojas

Femminsta per scelta e per biografia, Lucía Egaña Rojas (Cile, 1979) vive a Barcelona. Ha studiato Belle Arti, Estetica e Documentario in Cile e Spagna. 
Artista Visuale, crea installazioni, performances, video e collage. Il suo lavoro può essere definito come collaborativo, sociale . collaborative, residual and social. I I suoi scritti sono pubblicati sul suo blog (www.blog.lucysombra.org).
Come VJ (Vj TrashMixer) Lucía lavora con i rifiuti elettronici e filmati di scarto, residui tecnologici e culturali. E' tra le fondatrici di minipimer.tv, un collettivo e laboratorio di video in tempo reale, streaming e tecnologie libere.
Anche la pornografia, la post pornografia e la sessualità umana sono argomenti importanti per il suo lavoro. Il suo ultimo progetto "My sexuality is an Art Creation", è un documentario sulla scena post porno di  Barcelona.

http://lucysombra.org

http://blog.lucysombra.org

FILM
MI SEXUALIDAD ES UNA CREACION ARTISTICA
(La mia sessualità è una creazione artistica)
2011, España, Lucía Egaña Rojas (dir.), 46 minutos.
Il Post porno nasce negli anni '90 con Annie Sprinkle in risposta alla pornografia convenzionale e la sua incompleta e utilitaristica rappresentazione della sessualità femminile. Il Post porno si sta affermando a Barcellona a partire dagli anni 2000 creando una importante scena. Il documentario racconta di persone e collettivi che stanno promuovendo attivamente il post porno in città. A partire da sette interviste, si indagano le origini, le motivazioni e le peculirità di questa scena alternativa che attraverso la ricerca di una rappresentazione di nuove forme di sessualità giunge all'affermazione che l'arte e l'attivismo politico non possono essere separati. “La mia sessualità è una creazione artistica” è una cartografia illustrata di video post porn autoprodotti, documentazione di performance e interventi in spazi pubblici.

Autore e regia: lucía egaña rojas
camera (interviste): david batlle, lucía egaña

sceneggiatura e montaggio: Lucía Egaña Rojas
suono: thomas renaud 

musica: brian suárez, odil bright, andy clark, diana j. Torres

Con la partecipazione di:
María llopis: attivista, performer
go fist foundation
Diana j. Torres – Manifesto porno terrorista
Post-op (elena + majo): postop.es
Annie sprinkle & Beth stephens – fondatrici del movimeno Post Porn Art
Marianissima
Itziar zigadj doroti
Videoarmsidea
Perrxs horizontales: perrxshorizontales.org

DIANA PORNOTERRORISTA

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martedì 2 febbraio 2010

MZ TIGER ORCHID

Noema Pasquali nasce a Rieti il 10 Febbraio del 1978, sin da piccola rimane segnata da alcune esperienze del proprio vissuto che la aiutano a decidere di farla finita con il giudizio di dio(Artaud) e scegliere l'unico e le sue proprietà(Stirner).
In principio adotta lo pseudonimo di Stilleben, dal tedesco "natura morta" che tradotto letteralmente significa "stile di vita o vita tranquilla" che però cambia in Tiger Orchid nel 2009, anno in cui si dedica completamente alla body art estrema con la fierezza aggressiva di una tigre (animale sacro cavalcato dalla dea Durga) e la rara delicatezza di un Orchidea.
Al principio si avvicina alla body art grazie alla passione per il body piercing che sviluppa in età adolescenziale e successivamente attraverso gli studi condotti in ambito sociologico ed antropologico, non sentendo l'appartenenza a nessuna corrente in particolare, definirsi e chiudersi in un recinto mentale/culturale non fa per lei, é tuttavia un amante dell’arte in generale e di alcuni artisti in particolare, e non solo performer: Blake, Milton, Ammaniti, Einstein, Bausch, Abramovic, Artaud, Stirner, Sun Tzu, Macchiavelli, Dalì, Schiele, Lucifire ed i Firetusk, Cervi, Riot Queer,  Nash, Mishima, personaggi che hanno portato avanti le proprie idee e le proprie convinzioni, senza aver perso carattere e senza essersi preoccupati del giudizio altrui, rifiutando la prospettiva per cui l’arte sia sempre stata analizzata attraverso paradigmi socio-politici che l’hanno relegata a quella che viene definita classe borghese.
Il 2005 è l'anno che la vede lavorare sul proprio corpo al fine di diventare una fakira a tutti gli effetti, successivamente collabora con Freaks Bloody Tricks, La macchina da cucire, Bloody Cirkus, Kyrahm e Julius Kaiser, Andrea Ropes, da vita al Teatro della Sofferenza (in onore ad Artaud) e successivamente si dedica al progetto Salem's Hole, lavorando a livello internazionale come performer e cercando sempre nuove commistioni che vedono interagire le arti legate al corpo dallo yoga al fakirismo, al bondage, al grotesque, in costante ricerca ed evoluzione.

ph Carloemanuele Mezzano
PERFORMANCE
"LA DESTRUTTURAZIONE DELL'IKI
La Performance si divide in due tempi che prevedono la trasmutazione  del soggetto da geisha a samurai; nel primo atto la performer entra in scena impersonando una geisha, danzerà su un tappeto di vetri mentre esibendosi contemporaneamente con ventagli infuocati, al termine della danza la geisha spegnerà i ventagli e si spoglierà del proprio kimono e inizierà la sua metamorfosi in samurai inscenerà un kata – attraverso la body art estrema – che terminerà in seppukku.

SALEM'S HOLE

Il gruppo delle Salem's Hole nasce nel gennaio del 2010 in l’occasione dell'evento Romano "Female Extreme body art" nel corso del quale esordisce con la performances "Elizabeth, litanies des femmes".


L'idea originaria nasce dall'incontro delle performer Soraya Sad Princess, precedentemente attiva nel campo delle performances con i Bloody Cirkus, e di Tiger Orchids, fachira nota a livello internazionale per la collaborazione con Freaks Bloody Tricks, La macchina da cucire, Bloody Circus, Kyrahm e Julius Kaiser, Andrea Ropes. A loro si unisce successivamente Antares Misandria, esordiente nel campo delle performances dal vivo, modella per soggetti di body art per vari fotografi e video oltre che infermiera e quindi esperta nel campo Sanitario.

Il Concetto che le Salem vogliono esprimere passa per i canali della body art estrema, con tecniche che lo sono proprie come la body suspencion - la sospensione del corpo previo inserimento di ganci d'acciaio nel derma - oppure del fachirismo dal quale è tratto lo stare erette sopra vetri appuntiti e taglienti, il far scorrere lungo la pelle fiamme ardenti ma anche il cucire veli e nastri direttamente sul corpo con aghi appuntiti e Kusher o ancora il chiudere orifizi corporei quali occhi e bocca con fili di sutura.
Le Salem's Hole non sono interessate a fare differenze di genere, non si cerca di rappresentare il punto di vista o la sofferenza femminile, ma dal momento che chi porta avanti il progetto Salem fa parte di tale Universo, è naturale che all'interno delle Performances vengano utilizzati strumenti e ambientazioni più vicini al mondo delle donne. Il corpo diventa una sorta di aleph capace di trasportare all'esterno il proprio mondo interiore, realtà talvolta pregna di angosce e dolore, quel corpo macchiato del sangue della violenza quotidiana che si trasforma in sangue fertile attraverso la Performance. Il fine è quello di sfruttare la memoria cinestetica per imprimere nell'osservatore che guarda il ricordo di ciò che è rappresentato al di là della mente, fino alla profondità di quella carne che pulsa e brucia. Ci teniamo a precisare che in queste performances non vi è alcuno sfogo nè liberazione dalle proprie angosce, come molti credono. Non vi è alcuno sfogo masochistico o alcun tentativo di dare forma ad un esibizione narcisistica dell'io. Anzitutto bisogna fare un distinguo rispetto a ciò che esponiamo in pubblico e quella che è la sfera privata, ovviamente al pubblico arriva una determinata parte di noi, e viene escluso dalla sfera più intima; ciò non significa che non si comunichi attraverso i gli spettacoli, assolutamente, anzi è fondamentale portare chi osserva direttamente all’interno di ciò che si sta facendo e provando durante la performance. Esponiamo noi stesse, nella totalità, non solo nel corpo. Il corpo è il medium attraverso cui agire, corpo come canale espressivo (altri artisti lavorano con le immagini, con le parole, con le note musicali etc) seguendo un percorso, di crescita/consapevolezza/liberazione in cui la sofferenza è solo una componente della totalità espressiva; la sofferenza, il dolore, il masochismo, sono sentimenti culturalmente indotti che vengono recepiti ed esperiti con accezione negativa, soprattutto nelle culture occidentali e cattoliche. Il dolore è qualcosa che ci è stato inculcato a livello culturale e religioso – basti pensare alla differenza di approccio alla vita tra un protestante ed un cattolico, un buddista o un induista - i limiti che ci vengono imposti non sono invalicabili; la sofferenza è solo una componente della totalità espressiva.La sofferenza, il dolore, il masochismo, sono sentimenti culturalmente indotti (e non credo siano i soli) che vengono recepiti ed esperiti con accezione negativa, soprattutto nelle culture occidentali e cattoliche mentre, qui si è scelto di vivere il proprio corpo e liberarsi da dogmi imposti. La scelta di questo mezzo espressivo si basa semplicemente sulla scelta del canale che ci è più affine ed in virtù della forza e della realisicità che solo la body art estrema può donare. Il sangue che scorre e le lacerazioni del corpo sono reali così come è reale il dolore che speriamo che riesca ad arrivare in chi ci osserva.


PERFORMANCE "SE OFFENDENDO / SE DEFENDENDO"

Il tema principale di questa performance è il suicidio, lo stigma ed il giudizio morale cui è oggetto quotidianamente quest'argomento.

Il titolo è un ovvio riferimento all’Amleto – atto V, scena I – citando la clausola "se defendendo" che consentiva che i morti suicidi, per difendere se stessi da qualunque aggressione o pericolo, potessero essere sepolti nei cimiteri cristiani; i due clown/becchini che preparano la tomba di Ophelia commettono però l’errore semantico e trasformano il sé defendendo in sé offendendo; lo strafalcione è ovviamente voluto per divertire il pubblico un espediente che Shakespeare usa spesso per alleggerire la drammaticità di certe situazioni sceniche, ed ironizzare sulla società contemporanea.

Lo sfondo è quello di un carillon antico, alla musica del quale le tra ragazze danzano roteando in circolo, legate da tre pesanti catene ancorate alla loro pelle, come le tre ballerine di un carillon appunto. Una alla volta le tre ballerine si staccano dalla catena della vita e si avvicinano danzando verso la loro fine messa in scena mediante tecniche di body art estrema e fachirismo e svuotando i loro cuori, realmente cuciti al petto, del peso che ciascuna è costretta a mantenere.

Chi può essere giudice delle sofferenze che portano l'uomo a decidere per la propria fine? Il fine è suggerire a chi osserva una riflessione su ciò che gli uomini quotidianamente giudicano come vigliaccheria.

VIDEOARMSIDEA

Videoarmsidea
Videoarmsidea nasce nel 2005 a Venezia dall'urgenza di creare vita in una realtà secca, distopica, controllata, continuamente mediata, corrotta e silenziosa. Oltre che per l'Italia ci siamo dislocate in Francia e Spagna realizzando differenti progetti. A Valencia, in Spagna, le nostre ricerche si centrano nelle tematiche di genere, queer e postpornografiche filtrata dalla nostra prospettiva di straniere ovunque, italiane, appartenenti a minoranze sessuali (lesbiche, per esempio) e praticando comportamenti patologici (sadomasochismo, ipersessualità, promiscuità, ...). Sempre abbiamo cercato di creare a partire dall'esperienza viva, vissuta in prima persona, in bilico dell'emozionalità estrema, credendo nel politico di ogni personale e scontrandoci con i nostri limiti, paure, follie, ma anche i nostri eccessi ed il nostro coraggio. Viviamo la sessualità come linguaggio di comunicazione, di conoscenza di sé e degli altri, ma anche come filtro di comprensione della realtà, come territorio dove si delineano e scontrano poteri, e soprattutto come spazio di espressione e di poesia.

É un progetto indisciplinato che usa diversi linguaggi, dall'audiovisuale alla performance. Abbiamo partecipato a vari progetti collaborativi con artiste del post-porno spagnolo come Diana Pornoterrorrista, Post-op, Quimera Rosa, Esperanza Moreno, Klau Kinky e con rappresentanti della scena teatrale contemporanea come Ximos Flores e Isaac Torres. Con il video in diretto abbiamo contaminato spazi di festa come “pornoshot”, “clitpower”, “antiserum”, “stonewall contraataca”, collaborando con dj come Efealcubo (la boucherie, Rosa Pacheco), dj Doroti, Thorazine, e con vj come vj Mac, vj StormBootnEt.

Nel 2009 abbiamo creato Pornodrama, una performance che si proponeva sovvertire l'economia della visione sulla pornografia e le relazioni di desiderio nell'epoca del capitalismo dei codici, dando visibilità al dramma della scelta e alla crudeltà della libertà.

Videoarmsidea è la parte audiovisuale performatica del progetto Ideadestroyingmuros, che si impegna, tra le altre cose, di organizzare incontri come Interferencias viscerales, practicas subversivas de lo monstruoso e la kafeta Transfeminista a Valencia e tradurre testi come Terrore Anale di Beatriz Preciado e Uno dei lati occulti della sessualità lesbica di Pat Califia , per un attivismo culturale e una militanza poetica.


PERFORMANCE
PORNOCAPITALISMO

La sfacciataggine e la follia del capitalismo ne han determinato l'autorità trasformando i corpi.
Corpi di donne, gay, lesbiche, trans, bisessuali, queer, malati, pazzi, diversamente abili, anoressici, grassi, troppo belli o troppo brutti, bambini, perversi, stranieri, sfigati… come territori occupati e controllati da una continua manipolazione che agisce su tutti i livelli della percezione della realtà e dell’esistenza. La comunicazione diventa merce, le relazioni rapporti di diffidenza e vigilanza, il contatto scopo, la vita esperienza annullata, il desiderio un simulacro sintetico e la richiesta di partecipare e di esserci diventa raggiungibile solamente nella logica della tangente. La mediazione del potere distorsiona così e svuota le vecchie ideologie facendo una pulizia efficace della storia e della coscienza, proponendo un'etica dello spettacolo dove l'unica cosa che conta è il profitto. La sessualità stessa incarna i codici di questa politica della corporeità morta. A partire dal rifiuto di questa meccanica e mediando tra testa e viscera rielaboriamo i nostri corpi e le nostre coscienze con un sentimento d'amore folle e con una spregiudicatezza carica di poesia. L'idea di Pornocapitalismo è visibilizzare un'urgenza di revisione dei concetti di politica, economia, lotta sociale, e della vita stessa, per poter reinterpretare il presente, riscoprire un'etica comune e proiettare ciò che ancora non ha nome.

LISA CHI

Bambola di Lisa Chi @ NABA (MI)
Nata nella provincia bergamasca nel 1984, studia e sperimenta tutte le tecniche pittoriche presso la scuola d’arte A. Fantoni di Bergamo. Frequentando il corso di Arti Visive presso NABA ha occasione di scoprire la possibilità di mixare differenti tecniche, anche digitali, e di effettuare workshop e corsi con artisti contemporanei, quali Marcello Maloberti, Marina Abramović, Radek Communit. Consegue il diploma accademico in Media Design nel 2009 presso NABA (Milano) con una tesi sulle sperimentazioni artistiche legate alle tecnologie di sorveglianza. Questa ricerca la avvicina al tema della devianza sociale nelle sue complesse e infinite interpretazioni e le permette di scoprire in quale modo l’arte contribuisca allo sviluppo delle potenzialità nascoste nelle nuove tecnologie. Attualmente vive a Milano e si occupa di arti visive.


MOSTRE PERSONALI
2011 “Pediofobia. Chi ha paura delle bambole?” patrocinata dal Comune di Bergamo, Spazio Polaresco, Bergamo
2010 “Sic et simpliciter”, Marrakech Cafè, Milano

MOSTRE COLLETTIVE
2010
“Segni 20x20” a cura di Massimo Sgroi, Angelo Mistrangelo e Alessandro Abrate, Palazzo Bertalazone, Torino
“Networking 2010 – Territori Flessibili”, workshop con Arnold Mario Dall’O, EX3, Firenze
"Next_Generation 2010" finalista al II Premio Patrizia Barlettani, a cura di Roberto Milani, Galleria San Lorenzo, Milano
“La voce del corpo” rassegna di Performance Art a cura di Bruno Freddi, Osnago (LC)
“face/art. Portraits in the age of facebook” a cura di Roberto Quagliarella e Alessandro Neckels, Studio Iroko, Milano
“Anime Salve”, Cassero Senese, Grosseto
2009 “Il Futuro nel presente” collettiva a cura di Alessandro Romanini, Villa Bottini, Lucca
2008 finalista al “Premio nazionale delle arti”, Accademia di Belle Arti, Catania
2006 “Ricordati di noi”, Assolombarda, Milano
2005 “It’s not political” a cura di Marco Scotini con Radek Community, NABA, Milano
“Le Belle Bandiere” evento in occasione di Domus Circular, Stadio San Siro, Milano
“Who Uses The Space” a cura di Marco Scotini, Stecca_Spazio Isola dell’Arte, Milano

Pubblicazioni
“Pediofobia. Chi ha paura delle bambole?” catalogo della mostra, Bergamo, 2011
"Next_Generation 2010" catalogo della mostra, ed. Zeta Scorpii Editori, Milano, 2010
“face/art. Portraits in the age of facebook” catalogo della mostra, Milano, 2010



PERFORMANCE "BAMBOLA" 
La Bambola - video performance di Lisa Chi
Le bambole sono personaggi assurdi, di una bellezza esasperata fatta di corpi irreali ed eterea perfezione. Esattamente ciò che la società dei mass media ci chiede di diventare: icone di bellezza, bambine fuori dal tempo sempre curate e ben vestite. La rincorsa ad un corpo senza difetti è da tempo fenomeno di massa. L’immagine di perfezione imposta è tirannica; cerca di cancellare tutto ciò che rende uniche le persone. Il desiderio di avvicinarsi all’ideale di bellezza non porta in sé nessuna gioia ma solo ansia e senso di inadeguatezza. E’ necessario chiedersi a cosa corrisponda oggi la femminilità, quell’intricato insieme di caratteristiche fisiche, psichiche e comportamentali giudicate dalla cultura occidentale come idealmente associate alla donna, e che la distinguono dall'uomo. Negli ultimi cinquanta anni le donne hanno preferito entrare nel mondo culturale maschile, anziché scegliere di ricollegarsi ad una genealogia femminile forte ma priva di potere sociale. Non potendo attingere a modelli comportamentali alternativi, le donne di oggi tendono ad imitare i modelli di femminilità proposti dai media: da quello della donna androgina, quasi asessuata e che non trapela alcun tipo di sentimento, oppure della donna in carriera, persa tra gli impegni di una giornata tesa al massimo rendimento, fino ad arrivare a quello della donna come oggetto sessuale con un'accentuazione esasperata dei caratteri femminili. La donna di oggi è una bambola che si riappropria del proprio corpo e lo veste, lo cura, lo strazia, lo esibisce nel tentativo di trovare la propria identità.
La donna è una bambola.
La bambola è un corpo.
E’ un corpo femminile visto “da fuori”.
La bambola rappresenta il corpo separato dal pensiero.
Sui marciapiedi, alle fermate della metropolitana, i venditori ambulanti vendono borse e occhiali, vendono bambole. Impossessandomi del loro punto di vista virtuale resto immobile, osservo le persone che sfilano di fronte a me. La situazione è bizzarra, mi guardano come se fossi un oggetto e questo mi permette di osservare tutti senza fare domande né dare spiegazioni.
Guardatemi pure senza più pudore.
Sono una bambola, sono un corpo. Non c’è pensiero qui, non abbiate paura.
Sono un corpo, sono un oggetto.
In questi momenti di spersonalizzazione posso finalmente riscoprire il mondo fuori.