martedì 2 febbraio 2010

MZ TIGER ORCHID

Noema Pasquali nasce a Rieti il 10 Febbraio del 1978, sin da piccola rimane segnata da alcune esperienze del proprio vissuto che la aiutano a decidere di farla finita con il giudizio di dio(Artaud) e scegliere l'unico e le sue proprietà(Stirner).
In principio adotta lo pseudonimo di Stilleben, dal tedesco "natura morta" che tradotto letteralmente significa "stile di vita o vita tranquilla" che però cambia in Tiger Orchid nel 2009, anno in cui si dedica completamente alla body art estrema con la fierezza aggressiva di una tigre (animale sacro cavalcato dalla dea Durga) e la rara delicatezza di un Orchidea.
Al principio si avvicina alla body art grazie alla passione per il body piercing che sviluppa in età adolescenziale e successivamente attraverso gli studi condotti in ambito sociologico ed antropologico, non sentendo l'appartenenza a nessuna corrente in particolare, definirsi e chiudersi in un recinto mentale/culturale non fa per lei, é tuttavia un amante dell’arte in generale e di alcuni artisti in particolare, e non solo performer: Blake, Milton, Ammaniti, Einstein, Bausch, Abramovic, Artaud, Stirner, Sun Tzu, Macchiavelli, Dalì, Schiele, Lucifire ed i Firetusk, Cervi, Riot Queer,  Nash, Mishima, personaggi che hanno portato avanti le proprie idee e le proprie convinzioni, senza aver perso carattere e senza essersi preoccupati del giudizio altrui, rifiutando la prospettiva per cui l’arte sia sempre stata analizzata attraverso paradigmi socio-politici che l’hanno relegata a quella che viene definita classe borghese.
Il 2005 è l'anno che la vede lavorare sul proprio corpo al fine di diventare una fakira a tutti gli effetti, successivamente collabora con Freaks Bloody Tricks, La macchina da cucire, Bloody Cirkus, Kyrahm e Julius Kaiser, Andrea Ropes, da vita al Teatro della Sofferenza (in onore ad Artaud) e successivamente si dedica al progetto Salem's Hole, lavorando a livello internazionale come performer e cercando sempre nuove commistioni che vedono interagire le arti legate al corpo dallo yoga al fakirismo, al bondage, al grotesque, in costante ricerca ed evoluzione.

ph Carloemanuele Mezzano
PERFORMANCE
"LA DESTRUTTURAZIONE DELL'IKI
La Performance si divide in due tempi che prevedono la trasmutazione  del soggetto da geisha a samurai; nel primo atto la performer entra in scena impersonando una geisha, danzerà su un tappeto di vetri mentre esibendosi contemporaneamente con ventagli infuocati, al termine della danza la geisha spegnerà i ventagli e si spoglierà del proprio kimono e inizierà la sua metamorfosi in samurai inscenerà un kata – attraverso la body art estrema – che terminerà in seppukku.

3 commenti: